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MEDIO ORIENTE
LIBANO, 1 - 8 APRILE 2016
Il termine Laban [latte] rimanda al colore del Monte Libano innevato.
Il Libano è stato per millenni un punto di incontro tra civiltà differenti.
Oggi è abitato da diciotto differenti confessioni religiose tra musulmani, cristiani ed ebrei, ciascuna dotata di identità distinta.
Ciò che differenzia e rende unico il Libano è il suo costante ruolo di crocevia e ponte tra il mondo cristiano ed islamico, offrendo un panorama culturale straordinariamente ricco e stratificato. Nell'antichità fu la sede della civiltà dei Fenici, fu incorporata da Ciro il Grande nell'Impero Persiano e più tardi entrò nell'orbita dei regni ellenistici successori di Alessandro Magno.
Nel I secolo a.C. ebbe luogo la conquista romana, che si protrasse fino all'invasione araba, che pure vide un periodo di dominazione cristiana all'epoca delle crociate (XII e XIII secolo).
Dopo la dissoluzione dell'Impero ottomano, al termine della prima guerra mondiale, la Società delle Nazioni affidò la Grande Siria, comprese le province dell’attuale Libano, al protettorato inglese e francese.
Solo dopo la fine della seconda guerra mondiale truppe francesi e inglesi abbandonarono il paese.
La storia successiva all'indipendenza è stata caratterizzata dall'alternanza di periodi di stabilità politica e disordini, di precarietà politica e rapida prosperità economica.
Le riforme e la modernizzazione fecero del Libano il centro economico-finanziario, ma anche culturale, dell'intero Medio Oriente.
La guerra civile dal 1975 al 1990 ha visto numerosi contendenti e frequenti capovolgimenti di alleanze.
Nel 1982 subì un'invasione israeliana, intrapresa per sradicare la presenza armata palestinese. Per il momento regna un clima di fiducia e di collaborazione e sembra sia stata recuperata la tradizionale capacità di tolleranza nei confronti delle numerose confessioni religiose presenti.
BEIRUT
Berūt è la parola fenicia che indica i pozzi o le sorgenti d'acqua. Le origini di Beirut risalgono ad un insediamento cananeo ma le prime testimonianze sono riportate nelle cosiddette lettere di Amarna durante la XVIII dinastia egizia. Acquisì crescente importanza durante il periodo romano, venendo innalzata al rango di Colonia Iulia Augusta Felix Berytus. In periodo bizantino venne scelta per contribuire all'elaborazione del Corpus iuris civilis. Nel 551 fu sconvolta da un violento terremoto e cadde in declino per un lungo periodo. Fu conquistata nel VII secolo dalle truppe omayyadi. Nel 1110 passò ai crociati che ne fecero la sede del Principato di Galilea annesso al regno di Gerusalemme. Conquistata da Ṣalaḥ al Din per un breve periodo, tornò sotto il dominio dei crociati fino al 1291 quando passò sotto la dominazione mamelucca. Nel 1516 venne conquistata dagli ottomani e la sua economia crebbe grazie agli scambi con diverse altre città del Mediterraneo, in particolare con Venezia. Durante la prima guerra mondiale, la rivolta contro i turchi si concluse con un bagno di sangue in Piazza dei Martiri.
Alla fine della prima guerra mondiale il Grande Libano fu sottoposto dalla Società delle Nazioni ad un mandato francese che avrà termine dopo la fine della seconda guerra mondiale. Negli anni '60 ha il suo massimo sviluppo economico come capitale finanziaria del mondo arabo e con una vita notturna molto viva che le fa guadagnare il titolo di Parigi del Medio Oriente. Nel 1967 la guerra dei sei giorni provoca l'arrivo di migliaia di profughi palestinesi. Questo sarà uno dei fattori che scatenerà lo scoppio della guerra civile tra il 1975 e il 1990. Finita la guerra civile è stato avviato un imponente progetto di ricostruzione con l'intento di rendere nuovamente Beirut capitale finanziaria e dei divertimenti del mondo arabo. Nell'estate del 2006 i quartieri a sud di Beirut e l'aeroporto vengono bombardati dall'esercito israeliano.
Il centro di Beirut è una delle zone più visitate della città, grazie ai lussuosi ristoranti e all'atmosfera più tranquilla rispetto al resto della capitale, dove il traffico automobilistico si può definire come minimo opprimente. Vi sono diversi luoghi interessanti, molti palazzi del periodo ottomano restaurati e alcune zone con ancora l'impronta di quella che era la città vecchia. E’ interessante passeggiare nel centro e trovarsi di fronte a palazzi restaurati e altri ancora crivellati di pallottole. E’ considerata una delle capitali culturali più importanti di tutto il medioriente, grazie alla tolleranza dei propri abitanti che ha permesso alle varie etnie e gruppi religiosi di stabilirsi e svilupparsi. Nonostante le gravi distruzioni causate dalla guerra civile è tornata ad essere la principale piazza finanziaria, bancaria, assicurativa e commerciale del Vicino Oriente.
BYBLOS
Byblos è una città di origine cananea sulla costa a nord di Beirut.
Le più antiche testimonianze archeologiche restituite dall'area fenicia provengono proprio da questa città.
A partire dal III millennio a.C. divenne un insediamento urbano fortemente sviluppato con santuari, edifici pubblici e abitazioni.
Nel II millennio a.C. fu sottoposta direttamente al controllo egizio.
Passata nel I millennio a.C. sotto il controllo assiro finì per decadere.
Fu a lungo una delle colonie genovesi al tempo della Repubblica di Genova e feudo familiare degli Embriaci anche dopo la riconquista araba.
È stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'umanità.
HARISSA
Il santuario di Harissa è raggiungibile attraverso una strada dalla città costiera di Jounieh o tramite una cabinovia ed una funivia. Il santuario, che appartiene al Patriarcato maronita sin dalla sua fondazione nel 1908, è dedicato alla Vergine Maria, Regina delle montagne e mari e la regina della nostra amata Libano.
La prima Domenica del mese di maggio il Patriarca maronita e tutti i Vescovi libanesi celebrano la Divina Liturgia all'aria aperta.
E' uno dei santuari mariani più importanti al mondo, sormontato da una enorme statua in bronzo della Vergine Maria che allunga le mani verso Beirut.
Attira milioni di fedeli cristiani e musulmani. Papa Giovanni Paolo II ha visitato il santuario nel 1997.
GROTTE DI JEITA
Le Grotte di Jeita sono un sistema di due grotte calcaree carsiche distinte (una superiore ed una inferiore) ma interconnesse, che si estendono per una lunghezza complessiva di circa 9 km.
La grotta inferiore,sebbene fosse abitata fin dall’epoca preistorica, è stata riscoperta soltanto nel 1836.
Oggi è visitabile in barca tramite un fiume sotterraneo.
Le gallerie superiori, scoperte nel 1958, sono costituite da una serie di camere, la maggiore delle quali ha un'altezza di 120 m, ospitano la più grande stalattite conosciuta al mondo.
Oggi è visitabile in totale sicurezza per il tramite di una serie di passerelle ed un tunnel.
Sono state inserite tra le finaliste delle Nuove 7 Meraviglie naturali del Mondo.
ECHMOUN
Complesso religioso fenicio dedicato al dio guaritore Eshrnum.
Durante il regno del sovrano locale Eshmunazar II venne ampliato il complesso templare dedicato a Eshmun, il nume titolare della città, in seguito associato al dio greco Asclepio.
Fu restaurato ed ingrandito con l'aggiunta di un colonnato ed un ninfeo in epoca romana.
Successivamente una parte fu utilizzata per la fondazione di una chiesa bizantina, della quale rimangono ampi tratti di pavimenti a mosaico.
SIDONE
I primi insediamenti urbani nell'area di Sidone [Saida] risalgono al IV millennio a.C.
Questa città fenicia si sviluppò attorno a un'area portuale ricavata in una rada riparata da un promontorio, emergendo come centro mercantile a partire dal XIV secolo a.C.
Entrata nell'orbita egizia si arricchì grazie alla lavorazione del mollusco da cui veniva estratto il pigmento porpora utilizzato per la tinteggiatura dei tessuti, ed al commercio del legno di cedro.
Sotto l'impero persiano conobbe il periodo di maggior splendore grazie allo sviluppo dell'industria vetraria.
Distrutta da un rogo ordinato del re Artaserse III, la città si arrese ad Alessandro Magno senza opporre alcuna resistenza.
Nel 551 divenne la nuova sede della Scuola di Diritto, che contribuì all'elaborazione del Corpus iuris civilis.
Nel 667 passò sotto il controllo omayyade.
Nel 1110 capitolò alle armate crociate ma fu ripresa nel 1187 da Ṣalaḥ al Din.
Nel 1228, mentre era sede di una signoria feudale del Regno di Gerusalemme, venne edificato il Castello del Mare, una fortezza situata su un isolotto dinnanzi al porto, ma ciò non bastò a impedire la definitiva riconquista da parte dei Mamelucchi nel 1291.
Le condizioni della città si risollevarono dopo la conquista ottomana nel 1516, quando diventò il principale sbocco marittimo di Damasco.
Le fortune commerciali di furono ulteriormente accresciute per un regime particolarmente aperto per i mercanti francesi e toscani.
TIRO
Le origini di Tiro [Sour] risalgono all'età del bronzo.
L'insediamento fenicio cadde nella sfera di influenza egizia quando, per la favorevole posizione geografica, prosperò grazie al commercio del vetro, del legno di cedro e della porpora.
Secondo la narrazione biblica, legname e maestranze di Tiro furono utilizzati per la realizzazione del Tempio di Salomone a Gerusalemme.
Hiram I modificò la morfologia urbana collegando tra loro le due piccole isole dove inizialmente si era sviluppata la città.
Al termine di un lungo assedio, Alessandro Magno fece realizzare un terrapieno con le macerie per collegare definitivamente la città alla terraferma, trasformandola in una penisola.
Nel 635 passò sotto il controllo della dinastia omayyade che rafforzarono le difese del porto e promossero le attività artigianali e il commercio.
Nel 1124 venne conquistata dai crociati e rimase sotto il regno di Gerusalemme per quasi due secoli, durante i quali si verificò un considerevole afflusso di nobili e mercanti europei.
La riconquista islamica avvenne nel 1291 ad opera dei Sultani Mamelucchi.
Nei secoli successivi la città entrò in una lunga fase di declino a causa dello sviluppo di altre città portuali vicine.
Dal 1984 è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
ANJAR
La cittadina di Aanjar si trova nella valle della Bekaa, nota soprattutto per essere un centro archeologico di notevole importanza.
Oggi è prevalentemente popolata dai discendenti di armeni che, scampati al genocidio ottomano del 1915, cercarono rifugio in Siria e in Libano.
Deve la sua importanza al complesso architettonico di epoca omayyade.
Si tratta di un insediamento fortificato e cinto da mura che riprende il modello urbanistico ellenistico-romano: il cardo maximus e il decumanus maximus che dividono infatti l'area urbana in quattro settori identici.
L'incrocio tra i due assi è segnato da un tetrastilo in stile tardo romano-bizantino.
La città comprendeva anche terme e botteghe, ma i resti più importanti sono quelli relativi all'edilizia residenziale e, in particolare, i due palazzi con arcate e fregi in pietra.
Con la fine della dinastia omayyade e l'avvento della dinastia abbaside nel 750, la città venne abbandonata e cadde in rovina.
Fu riscoperta casualmente intorno al 1950.
BAALBEK
Baalbek significa signore della Beqa.
Le origini risalgono a due insediamenti cananei dell'età del bronzo con santuario dedicato al dio Baal o Bēl identificato come dio del sole, della tempesta e della fertilità della terra.
Il cortile del tempio fu modificato e alla sua estremità occidentale venne iniziata la costruzione di un tempio di forme greche.
Dopo la conquista romana la divinità del santuario fu identificata con Giove, che conservò tuttavia alcuni dei caratteri dell'antica divinità indigena e assunse il nome di Giove Eliopolitano, raffigurato con un copricapo svasato, con fulmini nelle mani e inquadrato da due tori, l'animale che accompagnava il dio Baal.
Con l'avvento del Cristianesimo fu eretta una basilica nella corte esagonale.
In seguito alla conquista araba l'acropoli venne trasformata in cittadella fortificata e venne costruita la grande moschea in stile omayyade, oggi in rovina.
Nel XVIII secolo gli esploratori europei iniziarono a visitare le rovine come tra le più audaci opere di architettura dell'antichità.
E’ uno dei siti archeologici più importanti del Vicino Oriente, dichiarato nel 1984 Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
KSARA
Località di produzione del più famoso vino libanese, esportato in tutto il mondo.
SPLENDIDO ORIENTE
MYANMAR E THAILANDIA, 3 - 17 NOVEMBRE 2012
Non sono mancate le emozioni durante questo viaggio in Birmania [Myanmar]. I bagagli persi all'inizio e trovati alla fine, l'incanto dei tramonti, la barca che si guasta in mezzo al fiume, la terra che trema,l gli incontri con la gente, la forza dei pescatori, l'orgoglio dei padri, la tenacia delle venditrici di sassi, la dignità delle custodi di scarpe, lo sguardo deluso dei venditori per un affare svantaggioso e la loro gratitudine per un compenso inatteso, soprattutto lo sferzante richiamo di una giovane che arranca in bicicletta... Per voi due euro non sono nulla, io ci campo una famiglia! Nessuna fotografia è stata in grado di rappresentare degnamente questo splendido viaggio.
BANGKOK