ALLA SCOPERTA DEI FARAONI NERI
SUDAN, 5 - 14 OTTOBRE 2018
Il Sudan è stata una sorprendente scoperta per la varietà dei paesaggi, per ricchezza della storia, per l’accoglienza della gente.
Questo mare di sabbia è la scenografia di un teatro fantastico, fatto di templi assolati, di colonne solitarie, di piramidi aguzze e di oasi palmate; animato da gente accogliente e da bambini svegli che sbucano all’improvviso dalle dune dorate, dai ruderi dei siti archeologici, dai vicoli dei villaggi.
Abbiamo attraversato i deserti del Bayuda, di Atmur e Libico, ciascuno con caratteristiche e colori differenti e sempre affascinanti.
Abbiamo costeggiato e attraversato il Nilo, il Nilo bianco e il Nilo azzurro.
Ci siamo rilassati tra i palmeti lussureggianti che affiancano il Nilo.
Abbiamo ascoltato storie di vita quotidiana attual e storie millenarie dalla civiltà Kerma, al periodo dei faraoni neri di Kush, al cristianesimo copto del regno di Makuria, al periodo islamico ed ottomano.
Abbiamo osservato, spesso visitatori solitari, famosi siti Patrimonio Mondiale dell’Unesco, misconosciuti monumenti di grande bellezza e opere di rilevante interesse.
Abbiamo incontrato danzatori dervisci, carovanieri, venditori di datteri, osti, cercatori d’oro, custodi di siti direttori di musei, famiglie solidali.
Ne abbiamo apprezzato l’accoglienza, la cordialità, l’ospitalità e la disponibili della gente sia nelle circostanze istituzionali sia nelle situazioni più riservate.
KHARTOUM
Khartoum, capitale del Sudan, è stata fondata nel 1821 come piccolo avamposto militare alla confluenza tra il Nilo bianco ed il Nilo azzurro, punto strategico da cui poter controllare la navigazione ed i commerci.
Oggi costituisce una unica grande metropoli assieme ad Omdurman, importante centro commerciale ad ovest, e Bahari, centro industriale a nord.
Il suo nome deriva dalla forma a proboscide di elefante [al khartum] della lingua di terra sulla quale è stata fondata.
OMDURMAN
Omdurman, principale polo commerciale del Sudan, è situata sulla riva sinistra del Nilo di fronte alla capitale Khartoum.
Il centro è occupato dal grande souk ricchissimo di merci e affollatissimo di gente.
Vicino al souk si trova il Khalifa House Museum e la tomba del Mahdi che ha combattuto per l’indipendenza dal protettorato anglo-egiziano.
Nei sobborghi si trova la tomba dello sceicco Hamed el Nil, dove il venerdi al tramonto ha luogo la suggestiva danza religiosa dei dervisci.
NAQA
Naqa [Naga'a] era un'antica città del regno di Meroe posta in posizione strategica lungo la strada orientale.
Il sito comprende diversi templi edificati tra il IV secolo a.C. ed il IV secolo d.C.tra il mondo mediterraneo e l'Africa.
Il tempio di Apedemak è un classico esempio di arte kushitica in cui sono fusi differenti stili artistici.
L’architettura riproduce alcune forme classiche egizie.
Sulla facciata principale sono raffigurati il re Natakamani e la candace Amanitore che sottomettono i nemici.
Sulla parte sinistra del pilone è raffigurato Apedemak con corpo di serpente che emerge da un fiore di loto (influenza di cultura indiana).
Sulla parete sinistra è rappresentata la coppia reale alla presenza di Apedemak ed altre divinità.
Sulla parte posteriore è riprodotto il dio leone Apedemak con quattro braccia e tre teste (anche questa di ascendenza indiana) che sorregge i gomiti della coppia reale raffigurata con teste tonde, spalle e fianchi larghi (tipico dell’arte africana).
Il chiosco romano è un piccolo tempio con evidenti influssi architettonici greco-romani.
L'ingresso è sormontato da un’architrave di stile egizio con una fila di sacri urei, le finetre sono ad arco in stile romano, le colonne sono sormontate da capitelli corinzi in stile ellenico.
Probabilmente era dedicato al culto di Hathor, dea della gioia, della danza, della musica, dell'amore, della bellezza e della fertilità.
Il grande tempio di Amon, costruito nel I secolo d.C. dal re Natakamanie e dalla moglie Amanitore, è realizzato in pietra arenaria su un asse est-ovest, è lungo 100 metri ed è ubicato alla sommità di una rampa ai cui lati sono collocati tre coppie di arieti. Il santurio si raggiunge oltrepassando tre successivi ingressi a piloni decorati con bassorilievi dei sovrani e di Amon.
Nella parte interna è posto un altare decorato.
MUSAWWARAT ES SUFRA
Musawwarat es-Sufra è un grande complesso di templi meroitici risalente al III secolo a.C.
Il Grande recinto è un complesso di edifici, templi e serbatoi sviluppati attorno a cortili collegati da numerose rampe.
Il muro perimetrale di oltre seicento metri racchiude oltre quattro ettari di superficie.
Le rappresentazioni di elefanti ed altri animali sono numerose.
Il tempio del Leone, edificato nel III secolo a.C., è un classico esempio di casa del dio meroitico con un lungo vestibolo al quale si accede attraverso una porta a piloni.
Vi sono rappresentati Apedemak con arco e frecce che conduce un leone al guinzaglio, altre divinità, il re Arnekhamani con suo figlio e seguaci, prigionieri ed elefanti.
SHENDI
Shendi è una cittadina sulla sponda destra del Nilo.
In passato è stata un’importante stazione carovaniera sulla strada commerciale e di pellegrinaggio che conduceva a nord.
Nel medioevo era il mercato principale della regione dove venivano vendute merci che provenivano anche da Venezia e dall’India, ma il commercio più redditizio era quello degli schiavi verso l’Arabia e l’Egitto.
MEROE
Meroe era una città posta sulla riva destra del Nilo, capitale del regno di Kush per molti secoli.
Il sito archeologico comprende la Città Reale e le Necropoli.
Lo stile delle piramidi di questa necropoli prevede la costruzione di piccoli templi sul fronte riccamente decorati con bassorilievi
Importanti sepolture erano già presenti nel periodo Napata (800 a.C. - 280 a.C.), ma a partire dal 280 a.C. fu completato il trasferimento della necropoli reale da Napata a Meroe. La Necropoli nord era quella destinata a re e principi ereditari.
La Necropoli sud, nella piana verso il Nilo, era riservata alle personalità di rango inferiore.
La Città Reale di Meroe crebbe gradualmente di importanza con lo spostamento a sud della capitale del regno di Napata.
All’interno della città reale sono stati portati alla luce quattro piccoli templi in pietra dedicati, probabilmente, a Iside, a Apedemak, a Hapi e al sole, ed un grande tempio dedicato ad Amon, costruito con massicci blocchi di arenaria friabile e rinnovato dai sovrani Natakamani e Amanitere.
Tra gli altri resti stati trovate le terme romane, alimentate da un canale che proveniva dal vicino Nilo, e le saune con sedili in pietra e decorazioni dipinte sull’intonaco.
DESERTO DEL BAYUDA
Il deserto del Bayuda è un territorio ondulato all’interno della grande ansa del Nilo, con antichi coni vulcanici neri e vaste estensioni di bianchi sassi quarziferi.
Le distese di cespugli verdi costituiscono un buon pascolo per le gazzelle e per gli animali dei nomadi che vi abitano.
Superate le ultime montagne si presenta come una pianura sabbiosa.
NAPATA
Il Tempio di Amon fu edificato sotto la XVIII dinastia egizia e ricostruito dai sovrani della XXV dinastia.
L’ingresso al tempio è preceduto da un viale di arieti in granito grigio delle cave di Tombos, provenienti dal tempio di Soleb su ordine del re Taharqa.
Nella sala più interna, vicino alla montagna, giace un grande altare in granio grigio, spezzato in due tronconi, con iscrizioni in geroglifico e raffigurazione di Amon e del re Taharqa.
Più a sud è ubicato il Tempio di Mut rappresentata sui capitelli di due colonne nella parte esterna dell’ingresso. All’interno, nella parte scavata nella montagna, si trovano dei pilastri a forma di Bes, genio benefico delle famiglie, rappresentato come un dio nano con le gambe storte e il copricapo di piume.
Le sale interne sono decorate con bassorilievi cerimoniali.
La cella sepolcrale del faraone Piankhi è rifinita con iscrizioni e dipinti a colori tipici dell'arte egizia.
Il restauro è stato curato da una missione italiana.
Nella piana desertica ad ovest della montagna spiccano belle piramidi della Necropoli Reale dalle forme slanciate e con caratteristici spigoli arrotondati.
JEBEL BARKAL
Jebel Barkal è un rilievo in arenaria rossa con pareti a strapiombo su una larga ansa del Nilo a ridosso della quarta cateratta.
Il sito comprende la montagna sacra, tempio, santuario e piramidi.
Dalla parte posteriore della Montagna pura è possibile seguire un sentiero tra le rocce che conduce al pinoro in cima da cui si gode un ampio panorama che spazia dal deserto del Bayuda, al Nilo, alla cittadina di Karima, al deserto Nubiano e alla veduta dell’area archeologica sottostante.
Per scendere si può utilizzare la grande duna affiancata alla parete ovest.
KARIMA
Karima è una città situata alla base del Jebel Barkal, sulla grande ansa del Nilo.
Il centro del paese è animato da un vivace mercato di merce varie.
Un nuovo ponte la collega alla strada che attraversa il deserto del Bayuda.
NURI
Nuri è una località posta in un’ampia spianata desertica di sabbia chiara sul lato sinistro del Nilo a circa dieci chilometri a nord dal Jebel Barkal.
La sua importanza è dovuta alla presenza delle più grandi piramidi del Sudan dove furono sepolti quasi tutti i sovrani nubiani e le loro consorti che regnarono da Napata dal re Taharqa fino a re Nastasen.
DAR EL GHAZAL
A Ghazali si trovano i resti di un antico monastero cristiano copto sito sull’antica via carovaniera Napata-Meroe.
L’articolato complesso, costituito da un ampio monastero e una chiesa, è stato edificato con pietra arenaria e circondato da uno spesso muro di mattoni crudi.
Fu abbandonato nell’XI secolo.
MEROWE [SANAM]
Ai margini della cittadina di Merowe, sulla riva destra del Nilo di fronte al Jebel Barkal, si trova il sito archeologico di Sanam Abu Dom con i pochi resti di un tempio dedicato ad Amon, fatto edificare dal faraone Taharqa, sui quali sono ancora visibili rilievi e iscrizioni.
DESERTO NUBIANO
All’interno del deserto Atmur, dove adesso c’è una distesa di pietrisco e sabbia, nell’Oligocene (circa quaranta milioni di anni fa) c’era una foresta.
Oggi i tronchi di quelle che furono conifere, sottoposti al naturale processo di sicilizzazione, giacciono distesi sulla sabbia, con la nervatura e gli anelli del tronco per visibili e resi immortali.
EL KURRU
La necropoli di El Kurru si trova ai margini dell’omonimo villaggio posto sulla sponda sinistra del Nilo a circa dieci chilometri a sud del Jebel Barkal.
è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 2003.
Questa necropoli fu usata dai predecessori dei faraoni neri dal IX al VII secolo a.C.
Sono presenti diversi tipi di sepolcri: dalla semplice collina sopra le tombe a cui si accedeva attraverso un portale di pietra fino ai monumenti con le tipiche piramidi aguzze. Tra le sepolture ne è stata rinvenuta una che conteneva ventiquattro cavalli adorni di piume ed amuleti.
La tomba del faraone Pianky, alla quale si accede tramite una ripida scalinata che scende nel terreno, è decorata con iscrizioni geroglifiche e numerose raffigurazioni del re e di divinità. Tra le rappresentazioni ci sono i vasi canopi con le sembianze dei quattro figli di Horus che simboleggianole divinità protettrici del defunto. Splendido è il soffitto blu con le stelle dorate.
KAWA
Kawa è una località posta sul lato sinistro del Nilo, lungo una antica pista carovaniera che taglia l’ansa inferiore del Nilo fino alla quarta cateratta.
La fondazione di una colonia egizia a Kawa risale al regno di Amenofi I. Conquistata e saccheggiata dai romani nel 23 d.C., la città iniziò a perdere d'importanza riducendosi in breve tempo ad un piccolo insediamento.
La struttura di maggior rilievo è il tempio di Amon del quale è visibile soltanto la parte sommitale delle pareti e delle colonne, perché il resto è protetto per sette metri sotto la sabbia.
Vicino al Nilo si trovano i resti di un altro tempio che risale al periodo di Tutankhamon.
DONGOLA
Dongola, fondata dai Mamelucchi, è una dinamica città commerciale, capitale dello Stato del Nord e si trova ottanta chilometri più a sud della vecchia Dongola.
SOLEB
Soleb è un villaggio sulla riva sinistra del Nilo a nord della terza cateratta.
Il grande tempio, costruito da Amenhotep e dedicato al dio Amon-Ra, ha un impianto di tipo classico con un primo cortile contornato da colonne decorate con scene di feste, nella sala ipostila è rappresentato un elenco dei paesi stranieri e alla base delle colonne sono raffigurate i popoli conquistati. Le incisioni dei busti dei prigionieri riproducono accuratamente i tratti somatici delle etnie rappresentate.
Fu portato alla luce e restaurato dalla missione italiana di Schiff Giorgini.
AMARA OVEST
Amara è il nome moderno di una antica colonia egizia che si trovava sulla sponda sinistra del Nilo a nord della terza cateratta.
La città fortificata fu fondata da Seti I e fu un centro amministrativo particolarmente importante nel periodo meroitico, residenza ufficiale del rappresentante di Kush.
Vi sorgeva un grande tempio di Ramesse II costruito da Natakamani. Oggi esistono soltanto tracce delle mura cittadine.
ISOLA DI SAI
Sai è una grande isola, lunga 12 chilometri e larga circa la metà, posta tra la seconda e la terza cateratta del Nilo.
Ubicata in posizione strategica per il controllo del fiume, fu occupata dagli egiziani durante il Nuovo Regno.
Nella parte nord-est dell'isola si trovano i resti di una fortezza ottomana posta lungo la riva del fiume.
Il complesso comprende una precedente chiesa cristiana edificata su materiale di riutilizzo di presistenti costruzioni egizie.
SEDEINGA
Sedeinga si trova sul lato sinistro del Nilo tra la seconda e la terza cateratta.
Il sito è noto per i resti del piccolo tempio della regina Tiye, costruito nel XIV secolo a.C. dal suo sposo Amenophis III.
Della struttura rimane una colonna con capitello e alcuni grossi blocchi decorati ordinatamente allineati ai margini.
Un’ampia necropoli contiene diverse sepolture in mattoni crudi risalenti al regno di Kush.
JEBEL DOSHA
Cinque chilometri a nord di Soleb si trova una cappella rupestre di Thutmosis III scavata in una collina rocciosa a precipizio sul Nilo.
La parete esterna è decorata con alcune interessanti incisioni.
SESIBI
Sesibi è un sito archeologico posto all’inizio del deserto libico sulla riva sinistra del Nilo.
La città egizia a pianta quadrata circondata da mura risale al periodo del Nuovo Regno.
Del tempio costruito dal faraone eretico Akhenaton, famoso per la riforma religiosa in senso monoteistico, sono visibili soltanto pochi resti perché fu raso al suolo dopo la sua morte.
KOKKA
Kokka è una delle località dalla quale si attraversa il Nilo con un piccolo battello.
TERZA CATERATTA
Lungo la sponda sinistra del Nilo, sulla cima sommitale di un pianoro panoramico, in posizione di controllo sul fiume, si trovano le rovine di un forte ottomano del XVIII-XIX secolo che occupa l’area di un precedente complesso cristiano.
Dopo la costruzione delle dighe lungo il Nilo, Kagbar, la terza cateratta, è tra i punti dove, da un pianoro con interessanti formazioni di prismi di basalto, si possono ancora ammirare le irruente acque del Nilo nei periodi di piena.
SABU - JADDI
Il sito di Sabu-Jaddi contiene centinaia di graffiti di arte rupestre raffiguranti animali, carovane, navi, insediamenti a partire dal periodo neolitico fino al Nuovo Regno egizio e alla civiltà cristiana.
Per richiamare l'attenzione sul progetto di una diga che inonderebbe il sito, nel 2015 il sito è stato indicato dal World Monuments Fund / Watch tra i monumenti in pericolo da proteggere.
TOMBOS
Tombos, in corrispondenza della terza cateratta del Nilo, era una importante cava di granito grigio, utilizzata in epoca faraonica per la realizzazione di statue e costruzioni.
L’area mostra numerose testimonianze del suo passato come una statua del faraone Taharqa che giace riversa su un fianco dall'epoca della sua lavorazione e abbandonata da oltre 2700 anni probabilmente per un difetto o un danneggiamento durante lo spostamento dalla cava.
Nei pressi del Nilo si trovano grandi massi dove sono visibili antiche iscrizioni dell’epoca di Thutmosi I (dal 1496 a.C. al 1483 a.C.) che fece erigere una stele per fissare il confine meridionale del suo regno, facendo incidere sulla pietra la lista dei popoli vinti.
KERMA
La città di Kerma è situata sul lato destro del Nilo ad una ventina di chilometri a sud della terza cateratta.
Tra il Nilo e le abitazioni attuali si trova il Defuffa, un cumulo di mattoni crudi dell’altezza di oltre cinquanta metri con probabile funzione religiosa a amministrativa, attorno al quale si sviluppa una elaborata urbanizzazione con sale di udienza, stanze e costruzioni.
Un interessante museo archeologico espone, tra l’altro, sette statue di granito rappresentanti cinque re nubiani (due di Tanutamon, due di Senkamanisken, una di Anlamani, una di Aspelta e la più imponente è quella di Taharqa alta 2,70 metri).
Frantumate e sepolte sotto il regno del faraone Psammetico II (590-370 a.C.) per distruggere la memoria dei faraoni neri, le sculture furono ritrovate comunque in buono stato di conservazione.
Magistralmente ricomposte, sono state poste al centro dell’interessante percorso museale.
DONGOLA ANTICA
Old Dongola [Dongola Al Ajouz] è una città deserta sulla riva destra del Nilo
La fortezza fondata nel V secolo d.C. si sviluppò rapidamene divenendo una importante città della Nubia medievale, punto di partenza per le carovane verso il Darfur e il Cordofan.
Con l'arrivo del cristianesimo divenne la capitale del regno di Makuria e furono costruite diverse chiese.
Verso la metà del VII secolo le due chiese principali furono distrutte e presto ricostruite.
Alla fine del VII secolo, la chiesa delle colonne di granito fu eretta sopra la precedente e adornata con 16 colonne con capitelli riccamente decorati.
Il periodo di massimo splendore fu nel X secolo quando la chiesa con la pavimentazione di pietra fu sostituita con la chiesa cruciforme.
In quel periodo esistevano in città molte altre chiese, due palazzi, un monastero e diverse case con stanze da bagno e pitture murali.
A metà del XIV secolo si era stabilita in questa città anche una colonia di mercanti genovesi.
La Sala del Trono dei re di Makuria è un imponente edificio di difesa costruito nell'VIII cecolo su uno sperone roccioso.
All’inizio del XIV secolo fu trasformata in moschea.
Nella vallata si trova il cimitero islamico con le caratteristiche tombe a cupola conica di santi islamici chiamati Marabutti.
La loro edificazione risale al XVII secolo.
DESERTO LIBICO
Il Deserto Libico o Deserto occidentale, perché a ovest del Nilo, è la parte nord-orientale del Deserto del Sahara tra la Liba, l’Egitto ed il Sudan, compreso tra il mar Mediterraneo a nord, il fiume Nilo ad est, e la piana di Khartoum a sud.
IL PAESE DELLE MILLE COLLINE
RUANDA, 10 - 23 LUGLIO 2015
Ogni cosa vista da lontano sembra un puntino.
Bisogna immergersi nella realtà di questo piccolo paese per vederne tutte le sfumature.
Bisogna camminare per ammirare il paesaggio: dalle vette dei vulcani al piano dei laghi, dalla polverosa rossa terra della capitale alle taglienti nere rocce vulcaniche, dai colori mimetici di certi rettili a quelli sgargianti delle gru, dal bruno dei rapaci al turchese di altri uccelli, dal verde delle piantaggioni di tè all'argento dei villaggi di latta.
Bisogna camminare per osservare l'umanità: dalla tragedia della guerra ai sorrisi della gente, dalla crudezza dei memoriali alla pretesa delle nuove costruzioni, dalle contraddizioni economiche alle aperture socialli, dalla lentezza dei tempi alle dinamicità dei mercati, dalla generosa ospitalità al pudore, dalla pacatezza del cammino dei lavoratoi al fervore dell'accoglienza dei bambini.
Bisogna impolverarsi i piedi per vedere le sfumature di questo mondo...